Sei una mamma che sta facendo fatica ad allattare al seno?

osteopatia neonatale - Lucia Polimene

Sei una neomamma e stai provando ad allattare al seno tuo figlio ma non riesci? Pensi che il problema sia tu o che hai poco latte? Ti rassicuro subito dicendoti che non è così. In questo articolo ti spiegherò perché il tuo bambino non si attacca e soprattutto faremo chiarezza sulla soluzione da adottare in modo da farti vivere serenamente uno dei momenti più belli.

Hai fatto caso se il tuo bambino beve piú agevolmente a un seno e fa più fatica o  è più nervoso quando si attacca all’altro?

Hai osservato se preferisce stare ruotato col capo sempre dallo stesso lato?

Ti sei detta per caso che forse è perché  hai meno latte da quel lato?

Per queste ragioni hai rinunciato ad allattare?

Ti spiego cosa succede e dobbiamo partire dal  travaglio e parto per comprendere bene.

Al momento della nascita ci possono verificare dei piccoli strain in inglese, cioè distorsioni, stress a livello delle ossa del cranio che sono ancora costituite di cartilagine e non di tessuto osseo, e le vertebre cervicali.

Immagina che la testa del tuo bimbo sia come il bocciolo di una rosa, i cui petali vengono schiacciati durante le contrazioni e si rilasciano nelle pause. Questo è naturale, fisiologico, spontaneo!

Quando durante il travaglio  viene applicata alla mamma l’infusione continua di ossitocina per “favorire” o “velocizzare” la dilatazione,  si genera uno stato contrattivo continuo della muscolature dell’utero senza alcuna pausa di rilassamento, questo determina una costante compressione delle ossa craniche del bimbo, che non avranno modo di rilassarsi naturalmente.

Durante il passaggio nel canale del parto la testa del piccolo potrebbe assumere delle posizioni in flessione o inclinazione ad esempio, creando così dei piccoli blocchi articolari.

Oppure medici e ostetriche potrebbero aver sollecitato la discesa del piccolo con manovre di spinta un pochino troppo intense sull’addome della mamma nel punto preciso che corrisponde alla regione sacrale del bimbo, questo potrebbe aver creato una compressione dell’asse longitudinale cranio-sacrale, quindi blocco articolare a vari livelli.

Naturalmente al momento della nascita in condizioni fisiologiche quindi, il bimbo riesce con la sua forza intrinseca a risolvere gran parte di questi strain  perché il suo sistema corporeo è dotato di risorse innate di autoguarigione e autoregolazione.

Ricordi il bocciolo della rosa?

Bene immagina  che durante l’ultima spinta questo bocciolo, quindi le varie ossicine del suo cranio ancora fatte di cartilagine e non di tessuto osseo, siano compresse per attraversare comodamente il canale del parto e finalmente venire alla luce.

Appena esce quella testolina fa una nuova esperienza di strain, passa da un ambiente liquido dove tutto è leggero, senza gravità ad un ambiente fatto di aria quindi denso e in più sarà sottoposto a questa forza nuova a cui dovrà adattarsi la gravità.

Come lo fa?

Quali sono le sue risorse di autoguarigione?

Le risorse di autoguarigione sono 2:

  1. IL PIANTO: una forza intrinseca potentissima che funziona da pompa interna che fa “sbocciare “ quella rosa facendo sistemare nel modo giusto tutte quelle placchette di cartilagine che formano la sua testa.
  2. LA SUZIONE: per questo il bimbo va attaccato subito al seno perchè immediatamente e in modo totalmente istintivo si attaccherà e inizierà a suggere continuando a “risolvere” questi strain residui.

Alcuni però potrebbe non riuscire da solo a risolverli e quelli resteranno nel tempo come veri e propri blocchi articolari.

Il blocco articolare più frequente, che si riscontra quasi nel 100% delle nascite, è la compressione tra i condili occipitali e la prima vertebra cervicale. Uno snodo importantissimo per la mobilita del collo in rotazione e inclinazione.

Fondamentale perché il bimbo deve avere liberi quei movimenti per stare comodo mentre sugge e avere forza nella bocca e lingua per bere in modo efficace.

Inoltre proprio attraverso quelle piccole articolazioni passano due nervi molto importanti che sono “i cavi elettrici” per dare il movimento alla lingua e a tutti gli organi della digestione, compreso stomaco e intestino.

Da qui comprenderete che se a quel livello la “corrente elettrica” passa in modo discontinuo o debole, la lingua avrá  meno forza con conseguenze sulla suzione, tra cui fatica, difficoltá a tenere la posizione corretta e confortevole del capo, presa scorretta del capezzolo. Quindi piange, e’ nervoso e irritabile, si stacca e riattacca di continuo, con stress per se stesso e per la mamma che si convincera’ di non essere capace di allattarlo o di non avere abbastanza latte.

Piú facilmente il bimbo rigurgita fino ad avere Reflusso Gastro Esofageo.

Con molta probabiiità  soffrirà di stitichezza e coliche gassose.

E per finire in bellezza avrà disturbi del sonno collegati a tutti i disturbi di cui sopra.

Il problema e’ solo meccanico, si puo’ risolvere!

Come?

Attraverso delle piccole e dolci manipolazioni effettuate dall’Osteopata.

Per questo motivo è sempre consigliata una visita con l’O. alla nascita.

Nel frattempo cosa puoi fare a casa?

Non arrenderti!

Non ascoltare diecimila campane!

Ogni mamma ha il latte giusto per il proprio figlio!

Impara ad osservarlo!

Ecco cosa osservare:

  • sta sempre girato dallo stesso lato?
  • da quella parte la testa e’ un poco piu’ piatta?
  • quando provi a girarlo non riesci?
  • beve bene da un seno mentre dall’altro piange, si lamenta si stacca?

Se il tuo desiderio e allattare il tuo bambino continua a farlo cercando di metterlo comodo, quindi dal lato dove ha fastidio , intanto che aspetti il primo trattamento con l’osteopata puoi metterlo al contrario, cioe’ testa sempre nella stessa posizione e corpo sotto il tuo braccio.

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Ci tieni ad allattare il tuo bambino?

Lo sapevi che il momento dell’allattamento al seno è un occasione di intimità’ col tuo piccolo?

Direi proprio che e’ un momento sacro in cui si realizza uno scambio di doni preziosi.

L’allattamento è per la mamma e il suo bambino un momento privilegiato non solo di nutrimento della fame ma anche della relazione e dell’intimità.

Solo l’intimità fa produrre ossitocina e l’atto della suzione  aumenta la produzione di prolattina.

Due ormoni fondamentali per garantirsi una buon nutrimento fisico, emozionale, relazionale.

 

Ti dico in 5 passaggi come rendere ancora più speciale ed efficace questo momento

  • passa piu’ tempo che puoi con il tuo bambino: i suoi ritmi sono i tuoi ritmi
  • osservalo e cerca di anticipare i suoi bisogni: Tu sei per lui e lui per te
  • ogni volta che sugge tu produrrai il tipo di latte di cui ha bisogno in quel momento: il tuo latte e’  medicina, consolazione,  :
  • chiedi un aiuto pratico ai tuoi familiari e amici per cucinare pulire fare la spesa: i suoi ritmi sono i tuoi ritmi.
  • il papà è il mantello che vi avvolge entrambi: sostegno,  supporto, protezione.

Vuoi allattare al seno tuo figlio?

Sono Lucia Polimene e sono una Fisioterapista, Osteopata  e consulente familiare con più di 30 anni di esperienza.

Ti spiegherò come risolvere con l’osteopatia neonatale problemi come l’attaccamento al seno, disturbi di sonno, rigurgiti e stitichezza: contattami al numero 329 4768464 o via mail a info@luciapolimene.it.